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COME PIANIFICARE IL MENÙ

COME PIANIFICARE IL MENÙ

Come pianificare il menù è abbastanza semplice, in quanto le dritte vi verranno date dalla location, nel caso abbia la ristorazione interna, o dal catering stesso nel caso sia esterno alla struttura. Qual è il vostro preciso compito? Fare i golosi!

Le prove menù sono a parer mio il momento più godurioso tra tutti.
Una giornata dedicata totalmente a voi due, in cui vi sentirete coccolati al massimo.
In questo articolo, troverete le info legate a:
– come gestire le varie restrizioni alimentari;
– come creare dei menù bilanciati e vari;
– come coordinare il menù con lo stile del matrimonio.

Inizio con il dire che, le prove menù, vengono fissate dalla struttura, o catering in base alle vostre disponibilità.
Per essere in tema, giusto in queste settimane si svolgeranno le prove menù in una delle location in cui lavoro assieme al mio team, e noi francamente, non vediamo l’ora.
Ma come funzionano? Nel mio team, la ragazza addetta ad una determinata location, invia parecchie settimane prima, un pdf con tutte le scelte di: entrèe, primi e secondi; dando alle coppie una data di limite massimo di risposta.
Le coppie entro questa data, dovranno comunicarle i piatti che vorranno degustare, facendo presente (se eventualmente ce ne fossero), le loro intolleranze e/o allergie.
La quantità di piatti che dovranno selezionare è scritta sul contratto e le opzioni di portata possono essere diverse.
Il giorno della prova, da noi è solito fare una scheda dettagliata per tutte le coppie, cosicché possano fare una X sulle pietanze definitive.

Insomma, niente di difficile fino a qui! La parte più noiosa arriverà dopo, quando dovrete chiedere a tutti i vostri ospiti se avessero limiti specifici alimentari.

Come gestire le varie intolleranze alimentari

Ogni cucina di alta professionalità, propone, in base alle esigenze dei vostri ospiti, dei menù specifici.
Capita a qualsiasi matrimonio di dover studiare un’alternativa adatta, ed ai tempi di oggi è necessario ed inevitabile essere pronti a questo.
Vegani, vegetariani, celiaci, persone che non mangiano carne ma il pesce sì e viceversa, intolleranti e molto altro.
Non avete un incarico in merito, dovrete occuparvi solo di riferire il numero di persone con menù diversificato e la loro preferenza alimentare. La cucina in primis vi passerà delle proposte adeguate, non dovrete pensare a niente, o meglio quasi a niente. I numeri di tali menù dovranno essere precisissimi, ed i nominativi degli ospiti con le medesime proposte dovranno essere specificati per nome, cognome e postazione a tavola.
Non possiamo permetterci di sbagliare!
Come comportarsi se il numero degli ospiti con problemi e preferenze alimentari sia rilevante?
Per la cena o pranzo che sia no problem, ognuno avrà il suo piatto da degustare portato dal cameriere che chiederà ulteriore conferma al momento del servizio.
Per quanto riguarda la parte buffet, ovvero la fase in cui gli ospiti si servono da soli e che quindi potrebbe portare ad  una situazione critica (non sapendo spesso e volentieri cosa c’è in un determinato pentolone o vassoio), il mio consiglio è quello di fare una bancarella unica, tutta per loro, con dei quadri che specificano chi può mangiare cosa.
Per la torta, richiedete delle monoporzioni al pasticcere. Saranno servite al momento del taglio torta e nessuno se ne accorgerà! Anzi, prestare attenzione ad ogni singolo ospite non può che essere apprezzato.
Vi lascio un link in allegato in cui parlo in dettaglio di questo argomento: https://www.ilgiornoperfetto.it/intolleranze-ed-allergie-alimentari/

Come creare dei menù bilanciati e vari

Per far mangiare bene i vostri invitati, 3 sono le cose a cui dovrete prestare attenzione:
1- se i prodotti sono di stagione (se non lo fossero, si tratterebbe di prodotti congelati, magari da mesi);
2- la qualità, come pesce fresco e le verdure a km 0;
3- la territorialità, un fattore che spesso incuriosisce i vostri ospiti. Inutile andare in Sicilia e mangiare un primo a base di tartufo, giusto per capirci!
Con queste tre voci nel menù, avrete complimenti da tutti i fronti.
Per ricreare delle bancarelle bilanciate e per servire dei piatti altrettanto equilibrati, optate per soluzioni che potrebbero piacere alla maggior parte delle persone, variate da carne (come salumi e affettati) a pesce, che potrebbe esser trovato sia in portate calde che fredde, a verdure, abbinate a cous cous o che fanno da contorno in varie vesti.
La territorialità, spesso se cucinata in live cooking, vi farà fare un gran bel figurone!
Da noi ad esempio in una struttura a Bocca di Magra (Crab Restaurant), vengono fatti a vista i panigacci: un tipo di pane rotondo, non lievitato, cotto in uno speciale piatto di terracotta e mica, chiamato testo, arroventato a fuoco vivo in un falò o in un forno a legna, tipici liguri. Non vi dico quanto si spalancano gli occhi delle persone! Soprattutto degustando una pietanza mai mangiata prima! Date un’occhiata! https://www.instagram.com/p/C2ZaUdvtsn0/?igsh=bWd5ejZvM3Z6NjRl

Come coordinare il menù allo stile del matrimonio

Inutile tenervi nascosto che in una determinata location prevale una certa tipologia di menù.
In un hotel 5 stelle luxury sul mare, sarà difficile trovare una grigliata mista di carne, bensì proporrà delle cruditè.
Come in una cascina sulle colline toscane, sarà arduo mangiare una pasta allo scoglio piuttosto che una tagliatella od una bella zuppa contadina.
Come vi dicevo prima, badate ai prodotti territoriali e affidatevi alla sapienza dello chef, anche lui vuole farci bella figura, proprio come voi. Non lo troverete mai contro di voi.
Di seguito alla fatidica prova menù, nessuno vi vieta di accostare il pesce alla carne, ma accostatelo con buon gusto e non cadete in tentazioni troppo azzardate.
Può succedere anche che la coppia di sposi in quanto vegani o vegetariani, prediligano lo stesso loro menù per tutti e che abbiano pensato ad una festa in tema green, biologico.
In questo caso ragazzi, assolutamente no. Non potete obbligare i vostri ospiti ad avere piacere in un qualcosa che non è di loro gradimento. Dovete essere liberi ma anche lasciare liberi gli altri di provvedere alle loro scelte alimentari.

 

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